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Marina Rei

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About Marina Rei

Marina Restuccia conosciuta come Marina Rei (Roma, 5 giugno 1969) è una cantante italiana.

l suo vero nome è Marina Restuccia, figlia di Vincenzo Restuccia, batterista dell'orchestra di Ennio Morricone, e Anna Giordano, violista.

Cresce con la passione per l’arte e per la musica in particolare grazie anche all’influenza dei genitori che la abituano al jazz, al soul, ma anche alla musica classica. A 18 anni si stacca dalla famiglia per dedicarsi alla musica dal vivo. Nei primi anni Novanta incide con lo pseudonimo di Jamie Dee alcuni brani “disco” e ottiene un discreto successo in Giappone.

Nel 1994 firma per la Virgin e continua la collaborazione col musicista Frank Minoia intrapresa già qualche anno prima. Nell'Aprile del '95 pubblica il brano Sola e diventa Marina Rei (in onore di Ray Charles): il suo è un genere improntato al soul e all’acid jazz che si impone subito nelle radio. Nell’Autunno dello stesso anno è la volta di un altro singolo di successo, Noi e pubblica il primo omonimo album Marina Rei da lei interamente scritto (autrice dei testi) con Frank Minoia (compositore e arrangiatore delle musiche).

La consacrazione avviene però l’anno successivo al Festival di Sanremo: Marina partecipa nella sezione giovani col brano Al di là di questi anni e si classica terza vincendo anche il premio della critica. L’album d’esordio viene ripubblicato con l’aggiunta del brano sanremese e in poche settimane si aggiudica il disco di platino superando di gran lunga le 100.000 copie vendute e confermandosi come l’album d’esordio di maggior successo nel ’96, grazie anche agli altri singoli estratti quali Pazza di te, Odio e amore, I sogni dell’anima (remixato da Todd Terry).

Nel 1997 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo col brano Dentro me (nel video appare addirittura il famoso ballerino Daniel Ezralow). Il secondo album “Donna” si distacca di poco dal precedente, mantenendo le sonorità black della collaborazione con Frank Minoia, e risulta impreziosito da un’altra collaborazione col celebre sassofonista Michael Brecker, totalizzando le oltre 150.000 copie vendute. L’album è trainato da un singolo di enorme successo che è Primavera, tuttora rimasto forse il suo brano più famoso e con cui vinse il Disco per l’Estate. “Donna” è anche il titolo di un cd uscito in Spagna che raccoglie il meglio dei due album di Marina unitamente a tre versioni in spagnolo. Negli innumerevoli concerti dal vivo in tutta Italia, dimostra tutta la sua forza sia come vocalist che come percussionista, collezionando alcune performance davvero memorabili.

Malgrado ciò l’artista avverte l’esigenza di concedersi più tempo e più spazio per arrivare ad esprimere sé stessa nelle sue canzoni, ed il primo segno di questo cambiamento si ha a partire dall’album “Animebelle” (1998), col quale Marina abbandona la collaborazione con Frank Minoia per un nuovo team di produzione dove Pietro e Paolo Micioni s’impegnano in un progetto comunque di stampo prettamente soul, ma più aperto al pop internazionale, di cui T’innamorerò, primo singolo estratto, è l’esempio più efficace. Al disco partecipa tra gli altri anche Trilok Gurtu.

La partecipazione a Sanremo nel 1999 segna uno spartiacque nella carriera di Marina Rei, all’apice della popolarità: Un inverno da baciare è una delle sue canzoni più valide in assoluto e lascia sottintendere il nuovo corso musicale intrapreso dall’artista. Il brano presenta uno spessore inedito, almeno fino a quel momento, nel testo, supportato da un arrangiamento elettronico che lo farà balzare ai primi posti delle classifiche grazie anche ad un video molto trasmesso in cui la cantante appare computerizzata nei panni di Lara Croft. La ristampa di “Animebelle” rimane così per diverse settimane in classifica, trainato anche dalle hit Cuore a metà (anche questa molto trasmessa dalle radio), e L’allucinazione con cui partecipa al Festivalbar.

Nell’ottobre del 2000 arriva “Inaspettatamente”, album dalle notevoli sfumature rock e che lascia ampio spazio anche all’elettronica. Le canzoni, quasi tutte scritte e composte dalla stessa Marina Rei, esprimono, attraverso racconti di rabbia e delusione, tutto il suo vissuto in un momento particolare della sua esistenza che si ripercorre inevitabilmente sulle scelte musicali. L’artista sembra avvicinarsi sempre di più al rock romano come quello dei Tiromancino, di cui Federico Zampaglione firma infatti il brano La mia felicità, mentre I miei complimenti, Maestri sull’altare e l’omonima Inaspettatamente sono i singoli estratti. Ma nonostante il successo della canzone I miei complimenti, l’album sembra non ottenere lo stesso riscontro dei lavori precedenti: il cambiamento è forte, anche il suo modo di cantare è diverso rispetto ai primi successi, e le nuove scelte artistiche vengono dunque apprezzate più dalla critica, che dal pubblico.

Marina lascia la Virgin e approda, nel 2002 alla BMG. La nascita di suo figlio Nico, avuto dal compagno Daniele Sinigallia (fratello di Riccardo, ex-Tiromancino) ispira un lavoro ancora più maturo quale è “L’incantevole abitudine”, prodotto e arrangiato proprio da Daniele Sinigallia. Il giorno della mia festa è sicuramente il brano più immediato, subito di grande riscontro in radio, anche se non rende giustizia ad un album altamente poetico che rappresenta il sopraggiungere di un nuovo equilibrio, una nuova dimensione artistica ed esistenziale che si colloca nella delicatezza di brani come Verrà il tempo, singolo che apre il disco, o Lasciati guardare. Degni di nota anche La parte migliore di me, Così lontani, Qualcuno con cui restare.

Nel 2004 Marina partecipa al cd-tributo a Franco Battiato "Voli imprevedibili", dove interpreta con la consueta eleganza il brano La stagione dell’amore, e successivamente compare nella colonna sonora del film “Fino a farti male” per il quale scrive il brano And I close my eyes con cui otterrà la nomination ai Nastri d’Argento per la miglior canzone originale.

Per l’uscita di “Colpisci”, sesto album della cantautrice romana, bisogna aspettare il Festival di Sanremo del 2005, dove Marina avrebbe dovuto presentare Song’je, prima sua esperienza col napoletano in cui è stata affiancata da Francesco Di Bella dei 24 Grana. Ma il regolamento ha fatto sì che la scelta cadesse su Fammi entrare, brano ipnotico ma non particolarmente immediato: non arriva in finale, anche se l’artista riesce comunque ad esibirsi con Riccardo Sinigallia, co-autore del brano assieme a Daniele e la stessa Marina Rei. Inoltre il brano risulta uno dei più trasmessi in assoluto seppur limitatamente al solo periodo sanremese: a partire da questo momento la cantante gestisce infatti la propria attività da sola, chiudendo i ponti con le major e affidandosi (come altre validissime artiste) alla OPM 2000, etichetta indipendente che però non riesce ovviamente ad assicurarle la visibilità di un tempo. Infatti un album raffinatissimo come “Colpisci” ha registrato un’entrata gelida in classifica. Produzione e arrangiamenti ancora di Daniele Sinigallia, curatissimi i suoni, la title-track è il risultato di un’altra preziosa collaborazione con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, il resto è soprattutto opera dell'abilità di Marina Rei nel comporre i suoi pezzi.

Dopo l’ennesimo tour estivo, tra il 2005 e il 2006 Marina provvede alla realizzazione teatrale di un nuovo progetto live che è “L’Acustico in 7”, in cui i brani principali del suo repertorio acquisiscono una nuova veste grazie alle esecuzioni unplugged con ampio utilizzo di archi.

Per il 2007 l'artista ha annunciato lo sviluppo del progetto acustico attraverso l'incisione in presa diretta di un nuovo album in studio che racchiuderà le atmosfere dei suoi ultimi concerti.
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About Marina Rei

Marina Restuccia conosciuta come Marina Rei (Roma, 5 giugno 1969) è una cantante italiana.

l suo vero nome è Marina Restuccia, figlia di Vincenzo Restuccia, batterista dell'orchestra di Ennio Morricone, e Anna Giordano, violista.

Cresce con la passione per l’arte e per la musica in particolare grazie anche all’influenza dei genitori che la abituano al jazz, al soul, ma anche alla musica classica. A 18 anni si stacca dalla famiglia per dedicarsi alla musica dal vivo. Nei primi anni Novanta incide con lo pseudonimo di Jamie Dee alcuni brani “disco” e ottiene un discreto successo in Giappone.

Nel 1994 firma per la Virgin e continua la collaborazione col musicista Frank Minoia intrapresa già qualche anno prima. Nell'Aprile del '95 pubblica il brano Sola e diventa Marina Rei (in onore di Ray Charles): il suo è un genere improntato al soul e all’acid jazz che si impone subito nelle radio. Nell’Autunno dello stesso anno è la volta di un altro singolo di successo, Noi e pubblica il primo omonimo album Marina Rei da lei interamente scritto (autrice dei testi) con Frank Minoia (compositore e arrangiatore delle musiche).

La consacrazione avviene però l’anno successivo al Festival di Sanremo: Marina partecipa nella sezione giovani col brano Al di là di questi anni e si classica terza vincendo anche il premio della critica. L’album d’esordio viene ripubblicato con l’aggiunta del brano sanremese e in poche settimane si aggiudica il disco di platino superando di gran lunga le 100.000 copie vendute e confermandosi come l’album d’esordio di maggior successo nel ’96, grazie anche agli altri singoli estratti quali Pazza di te, Odio e amore, I sogni dell’anima (remixato da Todd Terry).

Nel 1997 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo col brano Dentro me (nel video appare addirittura il famoso ballerino Daniel Ezralow). Il secondo album “Donna” si distacca di poco dal precedente, mantenendo le sonorità black della collaborazione con Frank Minoia, e risulta impreziosito da un’altra collaborazione col celebre sassofonista Michael Brecker, totalizzando le oltre 150.000 copie vendute. L’album è trainato da un singolo di enorme successo che è Primavera, tuttora rimasto forse il suo brano più famoso e con cui vinse il Disco per l’Estate. “Donna” è anche il titolo di un cd uscito in Spagna che raccoglie il meglio dei due album di Marina unitamente a tre versioni in spagnolo. Negli innumerevoli concerti dal vivo in tutta Italia, dimostra tutta la sua forza sia come vocalist che come percussionista, collezionando alcune performance davvero memorabili.

Malgrado ciò l’artista avverte l’esigenza di concedersi più tempo e più spazio per arrivare ad esprimere sé stessa nelle sue canzoni, ed il primo segno di questo cambiamento si ha a partire dall’album “Animebelle” (1998), col quale Marina abbandona la collaborazione con Frank Minoia per un nuovo team di produzione dove Pietro e Paolo Micioni s’impegnano in un progetto comunque di stampo prettamente soul, ma più aperto al pop internazionale, di cui T’innamorerò, primo singolo estratto, è l’esempio più efficace. Al disco partecipa tra gli altri anche Trilok Gurtu.

La partecipazione a Sanremo nel 1999 segna uno spartiacque nella carriera di Marina Rei, all’apice della popolarità: Un inverno da baciare è una delle sue canzoni più valide in assoluto e lascia sottintendere il nuovo corso musicale intrapreso dall’artista. Il brano presenta uno spessore inedito, almeno fino a quel momento, nel testo, supportato da un arrangiamento elettronico che lo farà balzare ai primi posti delle classifiche grazie anche ad un video molto trasmesso in cui la cantante appare computerizzata nei panni di Lara Croft. La ristampa di “Animebelle” rimane così per diverse settimane in classifica, trainato anche dalle hit Cuore a metà (anche questa molto trasmessa dalle radio), e L’allucinazione con cui partecipa al Festivalbar.

Nell’ottobre del 2000 arriva “Inaspettatamente”, album dalle notevoli sfumature rock e che lascia ampio spazio anche all’elettronica. Le canzoni, quasi tutte scritte e composte dalla stessa Marina Rei, esprimono, attraverso racconti di rabbia e delusione, tutto il suo vissuto in un momento particolare della sua esistenza che si ripercorre inevitabilmente sulle scelte musicali. L’artista sembra avvicinarsi sempre di più al rock romano come quello dei Tiromancino, di cui Federico Zampaglione firma infatti il brano La mia felicità, mentre I miei complimenti, Maestri sull’altare e l’omonima Inaspettatamente sono i singoli estratti. Ma nonostante il successo della canzone I miei complimenti, l’album sembra non ottenere lo stesso riscontro dei lavori precedenti: il cambiamento è forte, anche il suo modo di cantare è diverso rispetto ai primi successi, e le nuove scelte artistiche vengono dunque apprezzate più dalla critica, che dal pubblico.

Marina lascia la Virgin e approda, nel 2002 alla BMG. La nascita di suo figlio Nico, avuto dal compagno Daniele Sinigallia (fratello di Riccardo, ex-Tiromancino) ispira un lavoro ancora più maturo quale è “L’incantevole abitudine”, prodotto e arrangiato proprio da Daniele Sinigallia. Il giorno della mia festa è sicuramente il brano più immediato, subito di grande riscontro in radio, anche se non rende giustizia ad un album altamente poetico che rappresenta il sopraggiungere di un nuovo equilibrio, una nuova dimensione artistica ed esistenziale che si colloca nella delicatezza di brani come Verrà il tempo, singolo che apre il disco, o Lasciati guardare. Degni di nota anche La parte migliore di me, Così lontani, Qualcuno con cui restare.

Nel 2004 Marina partecipa al cd-tributo a Franco Battiato "Voli imprevedibili", dove interpreta con la consueta eleganza il brano La stagione dell’amore, e successivamente compare nella colonna sonora del film “Fino a farti male” per il quale scrive il brano And I close my eyes con cui otterrà la nomination ai Nastri d’Argento per la miglior canzone originale.

Per l’uscita di “Colpisci”, sesto album della cantautrice romana, bisogna aspettare il Festival di Sanremo del 2005, dove Marina avrebbe dovuto presentare Song’je, prima sua esperienza col napoletano in cui è stata affiancata da Francesco Di Bella dei 24 Grana. Ma il regolamento ha fatto sì che la scelta cadesse su Fammi entrare, brano ipnotico ma non particolarmente immediato: non arriva in finale, anche se l’artista riesce comunque ad esibirsi con Riccardo Sinigallia, co-autore del brano assieme a Daniele e la stessa Marina Rei. Inoltre il brano risulta uno dei più trasmessi in assoluto seppur limitatamente al solo periodo sanremese: a partire da questo momento la cantante gestisce infatti la propria attività da sola, chiudendo i ponti con le major e affidandosi (come altre validissime artiste) alla OPM 2000, etichetta indipendente che però non riesce ovviamente ad assicurarle la visibilità di un tempo. Infatti un album raffinatissimo come “Colpisci” ha registrato un’entrata gelida in classifica. Produzione e arrangiamenti ancora di Daniele Sinigallia, curatissimi i suoni, la title-track è il risultato di un’altra preziosa collaborazione con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, il resto è soprattutto opera dell'abilità di Marina Rei nel comporre i suoi pezzi.

Dopo l’ennesimo tour estivo, tra il 2005 e il 2006 Marina provvede alla realizzazione teatrale di un nuovo progetto live che è “L’Acustico in 7”, in cui i brani principali del suo repertorio acquisiscono una nuova veste grazie alle esecuzioni unplugged con ampio utilizzo di archi.

Per il 2007 l'artista ha annunciato lo sviluppo del progetto acustico attraverso l'incisione in presa diretta di un nuovo album in studio che racchiuderà le atmosfere dei suoi ultimi concerti.
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